Aprile 30, 2025

CATTEDRALE di R. Carver

Cattedrale (Cathedral) è il libro, forse più famoso, di Raymond  Carver, un autore statunitense scomparso da più di 35 anni. Scrittore di racconti non molto conosciuto in Italia, con uno stile molto particolare fatto di chiarezza e semplicità. Lo si potrebbe definire minimalismo il suo, uno stile alla Hemingway, non una imitazione ma una naturale evoluzione.

Raccolta di 12 raccontiLa foto raffigurante il libro Cattedrale

Cattedrale è una raccolta di 12 racconti che prendono spunto dalla vita di ogni giorno e l’autore si immerge umanamente nella mentalità e in fatti comuni. Quello che mi ha colpito è il fatto che non ci sono sovrastrutture ma solo un’immediata umanità che tanti film, racconti e via dicendo, ci hanno fatto dimenticare. Insomma, raccontare la vita depurata dal rumore non è facile, vuol dire evitare una percentuale alta di accadimenti per mettere a fuoco sentimenti ed umanità. Poche, e molto scarne sono le descrizioni fisiche dei personaggi. Non ce n’è la necessità per assorbire l’emozione che ci vuole dare. L’autore ti prende per mano cercando di abbattere fin dall’inizio le difese naturali, conducendoti in situazioni lievi o violente, ma senza giudizi e soprattutto “intenzioni”. Capita, a volte guardando un film o leggendo un racconto di essere catturati e collocati in stereotipi più o meno banali o alternativi e ritrovarsi in situazioni di rifiuto, accettazione etc. Qui non succede così. Ci si limita a prendere atto di una umanità a volte profonda, altre dolorosa, ma senza una meta, senza aggiunte inutili. Ecco, diciamo che mancando le intenzioni si è immuni da paure precostituite o dal senso di minaccia. Si prende atto e … stop. Non c’è nulla da aggiungere o classificare.

Una cosa piccola ma buona

Consideriamo ad esempio il racconto: “Una cosa piccola ma buona”, titolo molto hemingwayano. Un bambino innocente, nel giorno del suo compleanno, viene travolto da un’auto. È ricoverato e la torta commissionata dai genitori al pasticcere per la festa non verrà ritirata. In ospedale il medico fa di tutto per strapparlo dal sonno. Si salverà, ci vuole tempo ma si salverà, forse. I genitori sono lì. Genitori di un bambino in coma su un letto di ospedale. Genitori innocenti. Ogni tanto sono disturbati da una telefonata mezza muta, frutto di un malinteso con il pasticcere che non si è visto ritirare la torta. Comunque, il bambino se ne va, muore. Non c’è più. C’è stato, ma ora non c’è più.    Nella casa rimane solo solitudine, tutto è un ricordo. Poi c’è ancora la telefonata mezzo anonima del pasticcere. Questo “rumore” tra il passato ed il presente distoglie i genitori dal silenzio funebre e vanno in pasticceria con l’intenzione di fare a pugni. Ma dopo poche battute, a pelle sentono che anche lui è un innocente. Una cosa piccola ma buona.

Mi rendo conto che il riassunto di un racconto è “cattivo” per definizione, ma questo per dire della semplicità e dell’umanità dell’autore capace di superare le difese.

Cattedrale

In “Cattedrale”, racconto che dà il titolo al libro, il personaggio si trova nella spiazzante situazione di dover spiegare come  disegnare una cattedrale ad un cieco. Ora, credo che, se qualcuno dovesse chiedere di spiegare o disegnare la vita avrebbe sicuramente qualcosa da dire. Teorie da avanzare, sinapsi da instaurare.  E anche al più silenzioso si leggerebbero in viso cento teorie ed altrettante considerazioni. Ma essere capaci di dare l’emozione di una cattedrale ad un cieco è una corsa ad handicap. Insomma, se uno ce la fa, anche questa potrebbe essere una cosa piccola ma buona.

CATTEDRALE di  Raymond  Carver è edito da Einaudi

error: Content is protected !!