Aprile 30, 2025

FOGLIE AL VENTO – Fallen leaves

La foto raffigurante Foglie al vento un film del 2023 scritto e diretto da Aki Kaurismaki

Foglie al vento è un film del 2023 scritto e diretto da Aki Kaurismaki. Questa opera è vincitrice del premio della giuria al festival di Cannes. La si può definire commedia sentimentale. Fallen Leaves  è un film piuttosto breve (81 minuti) ambientato ad Helsinki e parla di due anime solitarie che cercano di incontrarsi nonostante molti ostacoli, alcuni dei quali autoinflitti. I personaggi principali sono Ansa (Alma Pöysti) una donna single e solitaria e Holappa (Jussi Vatanen) anche lui single. Lei è una cassiera, che cambia lavoro in continuazione e vive nel suo appartamento, lui è un operaio che lavora in una fabbrica ma viene licenziato a causa del suo attaccamento all’alcol. Ogni giorno si confrontano con i dolori e le difficoltà delle classi lavoratrici: cattivi capi, povertà, disoccupazione, dipendenza. Insomma, sono foglie al vento, vite precarie. E su questo scenario Aki Kaurismaki, senza affrettarsi troppo, costruisce la storia d’amore tra i personaggi. La regia è eccentrica e alcuni ambienti, come mobili, radio, locandine, danno la sensazione che il film si protrebbe datare intorno al 1960, mentre la radio sullo sfondo trasmette notizie sull’invasione russa dell’Ucraina conferendo così un tocco di irrealtà.

Insomma, un improbabile materiale per una nascente storia d’amore. Su questo sfondo di oscurità, foglie al vento riesce a rimanere leggero e persino divertente. La vita appare fragile; eppure, i personaggi trovano anche, speranza e amore. La recitazione, i dialoghi, le scenografie sono austere, il che può sembrare poco attraente per molte persone abituate al solito bombardamento di immagini.  Se la recitazione e la gestualità sono sobrie tocca alla musica e alle canzoni descrivere le emozioni dei personaggi in quel particolare momento. In mezzo a questo freddo esistenziale traspare un umorismo sottile e a tratti oscuro, fatto di inquadrature più che di battute.  Ma questa regia minimalista lascia un immenso spazio alle emozioni.

Certo, non voglio correre il rischio di spoilerare, ma credo che la differenza tra il titolo in italiano foglie al vento e quello inglese foglie cadute sia dovuta semplicemente ad un diverso lasso di tempo. Facendo una riflessione su altri film del regista finlandese ho la sensazione che il termine proletario (o appartenente alla classe operaia) sia sinonimo di infelice a prescindere. Non credo ci possa essere un sequel a Foglie al vento , e del resto sarebbe imbarazzante farlo. Una volta si era abituati ad assistere a i film di incontri sentimentali coniugando la parola “insieme” con la frase “e vissero felici e contenti” poi scattava la sequenza del the end. Ecco, in questo caso facendo anche sforzi di immaginazione ottimistica posso presumere che, se il finale fosse un punto di partenza e non di arrivo, faticherei a concepire che ci possa essere mai una gioia per queste creature.

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