Sono alcuni mesi che mi staziona in un cassetto un cofanetto regalo per un soggiorno di due giorni nei borghi più belli d’Italia. Si, di quelli che fanno bella mostra nelle librerie, edicole, discount e quant’altro, ed è proprio il caso di dirlo, promettono mari e monti. Ce ne sono di diversi tipi e marche a fare mostra di sé, il mio è della Smartbox ed è “2 giorni nei borghi più belli d’Italia”. Premetto che non sono un utilizzatore di questi prodotti né di offerte di agenzie viaggi. Ogni tanto faccio qualche viaggio ma mi sono sempre trovato bene per l’estero con booking oppure in catene alberghiere che conosco. Per quanto riguarda l’Italia in genere vado in zone di montagna e uso il sistema di chiamare direttamente la struttura o addirittura, se non siamo in alta stagione di entrare e contrattare direttamente. Mi trovo bene così, e lo trovo più conveniente economicamente. Comunque quello che mi è stato donato è un elegante cofanetto quadrato con all’interno un libro di 160 pagine con foto accattivanti, di quelli che sono (o dovrebbero essere) i borghi più interessanti della penisola. Trecento grammi di carta patinata che danno una sensazione piacevole al tatto mentre la vista rimane affascinata e riesce a lusingare e ad invitare ad un viaggio immediato anche un bradipo. Stimolo che si traduce in un sogno, anzi in più sogni perché qui i luoghi proposti sono tanti e ci si crea fin da subito conflitti interiori ad ogni pagina sfogliata creando imbarazzanti problemi di scelta. Del resto, ogni pagina è corredata anche da informazioni dettagliate e la parola “relax” è inflazionata. Leggere “magico soggiorno”, o “fuggite dalla routine”, “inizierete al meglio la vostra giornata”, viene spontaneo pensare che spendendo meno di 100 euro (il costo è di 99.90) potrò godere di una quiete interiore con relativo rilascio di endorfine da far invidia ad un monaco buddista. I viaggi creano gioia e naturalmente il regalo mi fa piacere. Comunque scelgo una località, in questo caso di montagna, dove vorrei andare in ottobre e mando una e-mail. Sono abbastanza fiducioso perché essendo fuori stagione raramente gli alberghi di montagna sono al completo. Mi rispondono che non è possibile ed allora provo un altro luogo, ma anche in quel caso la risposta è negativa. Poi mi viene offerto un alloggio in una località alla quale non sono interessato. Tutto questo mi lascia qualche perplessità. Mi si stempera l’entusiasmo del neofita, mi avvicino di nuovo al cofanetto Smartbox più diffidente. Risfogliando il libriccino con più attenzione mi rendo conto che riguardo alcuni luoghi proposti, almeno quelli che ho già visitato, c’è una discreta distanza tra l’alloggio proposto e la documentazione fotografica. Per esempio, tra l’albergo che dovrebbe ospitare e il monumento che compare nell’immagine sopra l’indirizzo c’è una distanza di 22 chilometri. Poi, visto che ci siamo, volendo sottilizzare nella pubbicità c’è scritto due giorni, ma in realtà considerando check-in e check-out la permanenza è mediamente di 22 ore. D’accordo che sono a cavallo della notte, ma ragionando così se uno va dalla dal check-in della domenica pomeriggio al lunedì si potrebbero pubblicizzare due settimane? Anzi, volendo essere ancora più pindarici 2 mesi, 2 anni e via discorrendo… mah. Nel frattempo, queste fantasie di week end in montagna inevase mi hanno fatto venire la voglia di passare un paio di giorni in un qualche borgo delle Alpi. Guardo su internet le foto di alberghi in luoghi che mi interessano, telefono e prenoto a 55 euro con colazione inclusa. Certo non c’è la degustazione di un bicchiere di vino e la colazione non è quella di Starbucks, comunque una colazione normale come se ne fanno in genere negli alberghi montani. In compenso i 44 euro e 90 centesimi li ho utilizzati per degustare 2 pizze, 2 birre e caffè. D’accordo, non è elegante fare un bonifico come dono e mi rendo conto che questi sono i conti del fornaio, ma se vogliamo vederlo dal punto di vista dello “spirito” un regalo, piccolo o grande che sia, è un qualcosa di facilmente fruibile, non una fonte di giramento di palle.