Aprile 30, 2025
La foto raffigurante tre statue dell’altezza di 2 metri e mezzo di 3 monaci incappucciati e senza volto a Tallinn

Tallinn, capitale dell’Estonia, è situata sulla costa meridionale del Golfo di Finlandia, nell’Estonia nord-occidentale e poggia sul Lago Ülemiste che tra l’altro è la principale fonte d’acqua della capitale. Riporto nei miei frammenti di diario la settimana che ho passato tre anni fa in questa capitale che si affaccia sul mar Baltico. Fin da subito ci si rende conto che pare avere due anime, la città vecchia, non molto vasta ma restaurata e in buon stato di conservazione, e oltre le mura, palazzi moderni e aziende  tecnologiche all’avanguardia (Skype Technologies, Nortal, Ericsson,Eesti e molte altre)

La città vecchiaLa foto raffigurante l' antica cinta muraria intercalata da bastioni e torri di guardia a Tallinn

La città vecchia è contornata da una antica cinta muraria intercalata da bastioni e torri di guardia che soprattutto nottetempo danno al passante una sensazione di irrealtà. La porta di entrata più celebre è quella che passa tra 2 torri abbastanza asimmetriche tra loro: Paks Margareeta (Margherita la Grassa) e Kiek in de kök  (cioè sbircia in cucina) e al primo sguardo si può intuire facilmente il perché di questi appellativi. “Sbircia la cucina”, ovviamente tradotto nelle lingue locali, era un appellativo abbastanza usato nel nord Europa,la foto raffigurante Paks Margareeta (Margherita la Grassa) proprio per la vicinanza di torri di guardia alle abitazioni, perciò, il soldato che stava per ore esposto alle intemperie nordiche oltre che controllare se giungessero nemici, avrebbe avuto la possibilità di vedere scorrere la vita borghese negli edifici adiacenti.

 

Raekoja Plats, la piazza del Municipio.

È da questo passaggio che si entra in via Pikk tänav, o strada lunga, che attraversa la città vecchia dove anticamente vivevano mercanti e persone facoltose. Proseguendo per l’acciottolato di via Pikk, sulla sinistra si trova la breve via Kinga e si è giunti nel centro nevralgico della Città Vecchia: Raekoja Plats, la piazza del Municipio. Questo edificio, in stile tardo-gotico del XV secolo domina la piazza. Al suo interno si può visitare il Museo della città oltre al salone chiamato Sala dei cittadini. L’edificio è dotato di una torre ottogonale alta 64 metri dalla quale si può vedere l’intera città.

Di fianco al Municipio si trova la Raeapteek (Farmacia del Municipio), una delle farmacie più antiche d’Europa ancora in attività, avendo sempre svolto la propria mansione nello stesso edificio fin dall’inizio del XV secolo.

L’altura di Toompea

La piazza, contornata da bar e ristoranti a tema medievale, ospita il mercato pieno di bancarelle con prodotti tradizionali estoni e souvenir. A qualche centinaio di metri rispetto alla piazza si trova Toompea, altura che supera i 400 metri circa e che, in passato, era il luogo di residenza preferito dai nobili e dal clero che da qui controllavano l’attività degli artigiani e commercianti che si svolgevano all’interno delle mura. Fuori dalla protezione delle mura viveva il popolo.  Comunque, Toompea non ha perso il suo carattere dominante sulla città perché attualmente è il luogo in cui hanno sede il Governo e il Parlamento. Nei secoli scorsi ci sono stati dei periodi in cui c’era rivalità tra le due zone della città poiché erano sotto dominazioni diverse. Nel salire i gradini calcarei della collina considero che la costituzione di questa città era molto simile a quella di tante altre città europee: nobiltà e clero al centro, mercanti e ricchi borghesi attorno ed extra moenia il popolino. Rifletto che attualmente non si costruiscono più mura difensive, ma la distribuzione degli abitanti in molte città si mantiene inalterata. I palazzi del potere ed della ricchezza  restano centrali e i lavoratori (non saprei come chiamarli) sono più marginali; decentrati alle periferie e nei paesi più o meno vicini. La foto raffigurante Cattedrale di Alessandro Nevskij a Tallinn Comunque, salendo le scale dalla Città Vecchia, si nota subito l’imponente castello di Toompea, una massiccia fortezza risalente al XIV secolo, e la Cattedrale di Alexander Nevsky, costruita in stile russo ortodosso nel 1900. Su questa altura c’è anche il duomo di Santa Maria Vergine del XIII secolo che inizialmente era una cattedrale cattolica, ma da secoli fa parte della chiesa evangelica luterana. Dalla collina si può ammirare il panorama della città bassa dal Belvedere di Patkul e Kohtuosa. Tallinn nei secoli ha avuto diverse dominazioni: è stato un centro dell’ordine Teutonico, ha subito l’invasione di danesi, svedesi, tedeschi e russi. Proprio accanto a Toompea sulla pendenza rivolta alla chiesa di Nicholas si scorgono i Giardini del re danese. Questi giardini nel 1300, per un certo periodo rappresentarono il confine tra la città bassa e Toompea. Questa zona, infatti era stata conquistata dalle truppe danesi e a ricordo dell’invasione sono state poste nel 2000 tre statue dell’altezza di 2 metri e mezzo di 3 monaci incappucciati e senza volto. Le statue rappresentano dei frati domenicani, i cui fantasmi, secondo la leggenda, vagano ancora qui, perché uccisi dai soldati danesi durante la distruzione del monastero adiacente.

 

La foto raffigurante Passaggio di Santa Caterina Poco distante c’è il Passaggio di Santa Caterina, che ha mantenuto il suo aspetto medioevale con archi che incombono sull’acciottolato e i muri sono mantenuti in stile rustico e consumato. La strada prende il nome della chiesa di Santa Caterina, costruita nel XIII secolo e della quale rimangono alcuni resti. Questa caratteristica via che nel medioevo era sede delle Gilde è stata ristrutturata nel 1995 e ora ospita negozi e laboratori artigianali (tessuti, ceramiche) in funzione turistica.

Andando verso la periferia della città si arriva all’enorme parco di Kadriorg e all’enorme Palazzo in stile barocco. Vicoli ombrosi, fontane e statue a ogni angolo la fanno da padrone e ricordano l’omaggio dello zar Pietro il Grande alla moglie Caterina I di Russia.

 

 

Dove mangiare

In generale, Tallinn è abbastanza cara soprattutto se si soggiorna nella Città Vecchia e nei suoi dintorni. Tallinn and “not expensive” dont go together diceva un turista guardando lo scontrino all’uscita del ristorante. Una buona parte dei locali della città vecchia si concentra in Raekoja Plats. Il ristorante con prezzi più moderati è ad un angolo della piazza, non ricordo bene il nome, comunque nelle ore di pranzo è facilmente riconoscibile per la gente che fa la fila all’esterno. Non essendo molto spazioso, infatti, il numero degli avventori è limitato rispetto ai locali adiacenti. In genere, nei ristoranti di Raekoja Plats i prezzi vanno sui 50 – 70 euro. Può consolare, però che le cameriere sono vestite con abiti dell’epoca ed introducono i piatti con fare piuttosto ossequioso e con ostentata affettazione. Qui invece, il personale è abbastanza umorale e interpreta quello che probabilmente era lo stile rude del medioevo verso i villani.  Malgrado la proprietaria e cameriera parlino in inglese, la loro espressività e gestualità sono certamente d’aiuto per chi non lo capisce. Il menù viene proposto a voce all’entrata ed è abbastanza limitato, zuppe e piatti a base di carne compresa alce e orso. Quando la cameriera propone la dicotomia birra o vino è meglio non divagare rispondendo “acqua”. In questo caso l’inserviente se chiede il perché di questa scelta, per non tirarla troppo per le lunghe meglio aggiungere: “sono malato, ho la cirrosi epatica” oppure “sono incinta”. Il locale internamente è abbastanza buio e le porzioni non sono eccessive; quindi, se si vuole fare una foto al piatto da pubblicare su FB la cosa diventa complessa. L’importante è che all’ospite non venga l’insana idea di usare il flash, è una ovvietà, ma meglio chiarire subito per evitare delle pubbliche umiliazioni. Il cibo è comunque buono e i prezzi convenienti, se confrontati con gli altri ristoranti della piazza. Certo, nel centro storico le porzioni di quasi tutti i locali non sono abbondanti e in alcuni casi  omeopatiche. Me ne vado da questa location medievale divertente ma un po’ kitsch, considerando che questo, probabilmente, erano le abitudini di quell’epoca.

Comunque, a pochi passi dal centro storico, nella zona del Teatro dell’Opera c’è il Solaris Center. È il più grande centro di intrattenimento e commercio della città. Per chi sosta più di un paio di giorni e quindi non è disposto a spendere sempre delle cifre, all’ultimo piano c’è il Lido. Si tratta di un ristorante self-service a buffet con una scelta assai vasta di zuppe, pesce, carni, dolci e salati, scelte di cucina estone e birra alla spina. Mettendosi a sedere di fianco alla vetrata si gode la vista della parte nuova della città. Per quel che mi riguarda posso dire che il cibo è buono e i prezzi ragionevoli (un pasto può andare dai 13 ai 18 euro).

L’ex prigione di Patarei

Nel distretto di Kalamaja, proprio sulla costa faccio visita all’ex prigione di Patarei. Fu fatta costruire come fortezza navale da Pietro il Grande per lo stato russo zarista. Dal 1918, fu utilizzata come prigione, prima dalla Repubblica di Estonia, poi dai nazisti, poi dal KGB fino al 1991. Molti dei principali   politici estoni furono confinati qui. Dopo l’indipendenza fu utilizzata ancora come prigione fino al 2002. Negli ottant’anni della sua storia migliaia di persone sono state rinchiuse lì, spesso per motivi politici o semplici reati minori. A dire la verità, c’è poco da vedere a parte corridoi di celle buie e piene di spazzatura, odore di polvere stantia e un senso claustrofobico. Qua e là, nelle celle ci sono foto di internati che qui hanno speso gran parte della loro vita. Molti erano prigionieri del KGB e viene rimarcato ad ogni angolo il sentimento antirusso che c’è in questa piccola nazione. Si ha, però, l’impressione che venga trascurato l’utilizzo dell’edificio nel periodo nazista.  L’ostilità verso la Russia me la conferma anche uno studente universitario del posto, che tra l’altro ha la famiglia di origine russa. Ciò, comunque almeno prima della guerra con l’Ucraina, non influiva sugli scambi commerciali e infatti nei supermercati molti erano i prodotti russi esposti. All’ingresso dell’edificio chiedo al tipo solitario e assonnato che vende i biglietti dove si possa trovare una   toilette. Me la indica, e appena apro la porta, ponendo molta cura dove mettere i piedi, mi rendo conto che ho sbagliato il termine nella mia richiesta, chiamarlo cesso è già migliorativo.

Trasporti

L’aeroporto di Tallinn, il Lennart Meri, è abbastanza piccolo, tranquillo, ben arredato e pulito e le sale passeggeri sono piacevoli e poco affollate. Dista circa 4 chilometri dal centro che si può raggiungere facilmente con la linea di bus numero 2. A Tallinn c’è una buona rete di autobus, e alcuni tram e filobus che permettono di muoversi rapidamente per la città. Per i residenti il servizio è gratuito, in pratica le tariffe sono coperte dai non residenti e dai turisti.

Autobus a guida autonoma

Esistono anche un paio di linee di autobus a guida autonoma, cioè minibus elettrici senza conducente ed automatizzati. Uno di questi collega l’aeroporto di Tallinn con il quartiere commerciale di Ülemiste. Il veicolo è dotato di sensori che monitorano gli oggetti circostanti e i loro movimenti. Resta comunque il fatto che c’è sempre una persona addetta alla sicurezza sull’autobus che sorveglia ogni manovra e interviene in caso di necessità con un semplice controller simile a quello dei video giochi. I viaggi sono abbastanza scorrevoli, l’unica attenzione è quella di stare bene allacciati con le cinture perché le frenate sono improvvise e molto brusche.

Traghetti per la Scandinavia

La foto raffigurante monumento che ricorda il naufragio della motonave Estonia
Questo monumento si trova vicino alla Città Vecchia e ricorda il naufragio della motonave “Estonia” partita da Tallinn il il 27 settembre 1994 e inabissatasi nelle acque finlandesi. Questa tragedia marittima causò 852 vittime; il numero più elevato in Europa, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Pur essendo a soli 75 metri di profondità, i corpi non vennero mai recuperati

A una distanza di 76 chilometri a nord, proprio oltre il Golfo di Finlandia c’è Helsinki. La rotta da Tallinn alla capitale finlandese è gestita da 3 compagnie: Tallink, Eckerö Line, e Viking Line. Questa rotta è presente tutti i giorni dell’anno e i prezzi dei biglietti variano tra 17 e 135 euro. Il trasporto è disponibile sia per passeggeri che per veicoli, come auto e moto. La durata del viaggio è compresa tra 2 ore e 2 ore e 30 minuti. Con Tallink, la compagnia di traghetti più veloce su questa tratta, si può arrivare in due ore. Occorre dire che nelle prime ore del mattino e alla sera i traghetti sono abbastanza frequentati per il buon numero di lavoratori frontalieri che vanno a lavorare ad Helsinki. Durante la giornata, invece si assiste ad un pendolarismo opposto, cioè finlandesi che vengono in Estonia per gli acquisti; molti prodotti costano meno nella capitale estone. Personalmente ho trovato il viaggio comodo e gradevole, soprattutto il ritorno. Pur essendo in luglio, il vento del Baltico sferzava freddo, ma vivere il tramonto della giornata dal ponte del traghetto mi ha lasciato un buon ricordo.

 

 

Generalmente il viaggiatore sente il bisogno di immergersi nello stile di vita degli abitanti … 

Prima ho scritto che questa città ha due anime, quella del centro storico e quella che punta ad una tecnologia avanzata (con successo) per emanciparsi da decenni di povertà. Per quel che mi riguarda posso dire che Tallinn ha un centro storico significativo che però non crea stupore più di tanto.   Per noi italiani abituati ad avere centri e tradizioni storiche praticamente in ogni provincia della penisola (senza contare le grandi città), vedere l’enfasi e i prezzi dei locali lascia perplessi. Ho avuto l’impressione che questa città dopo l’indipendenza dalla Unione Sovietica, per risollevarsi economicamente abbia tirato fuori dalla soffitta e rispolverato il più possibile numero di leggende, tradizioni e vestiti di secoli fa, copioni ormai desueti e insenato teatrini per un target affamato di selfie. Generalmente il viaggiatore sente il bisogno di immergersi nello stile di vita degli abitanti e vedere la vita come la gente del posto. Queste recite però tolgono un poco significato al viaggio e deformano la conoscenza del luogo visitato.   Scrivo questo perché, se noi osserviamo i prezzi dei ristoranti e dei prodotti artigianali sono solo in funzione turistica e facendo un confronto con altre località europee che hanno molto da offrire all’ospite si nota una certa differenza. Per spiegarmi meglio faccio un esempio con Dublino e l’Irlanda del sud. Pur non essendo, la capitale irlandese, a buon mercato tuttavia i prezzi sono competitivi con Tallinn. Per dare oggettività al discorso bisogna considerare il salario medio di un irlandese è di 33k contro i 14 di un estone e volendo entrare ancora di più nello specifico il GDP, cioè, prodotto interno lordo pro capite per l’Irlanda è di 103 mila dollari contro i 30mila dell’Estonia. Il palcoscenico si sforza di dare un senso di esclusività e di tradizione un po’ troppo accentuato rispetto alla realtà. Tutto ciò può soddisfare la vanagloria del turista, ma con il rischio di cadere in un certa dose di  provincialismo . Il discorso è diverso per quanto riguarda gli ipermercati e la prenotazione delle stanze, in questo caso è sufficiente optare per una catena internazionale che dà un servizio standard ed efficiente in linea con prezzi europei.

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